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Questa frase ce l’ha regalata uno dei 31 ragazzi che hanno partecipato allo stage di formazione del Liceo delle Scienze Sociali Balbo di Casale Monferrato, nella Casa Alpina Petit Rosier, dal 25 al 30 gennaio. Per la decima volta la Cooperativa Coompany2 in strettissima collaborazione con i docenti, ha proposto, organizzato e gestito questi giorni. Tutti presenti all’appello meno la … neve! Ma non erano le ciaspole o lo sci l’obiettivo. Era lo studio del fenomeno migratorio in atto, le paure che suscita, le risorse che mette in atto, le leggi che lo rincorrono – e non sempre al meglio – i numeri che lo descrivono. Ero lo studio, insomma, del viaggiare, anche se molto diverso da come lo immaginiamo noi oggi.  E poi l’incontro con le storie vive, le persone, i racconti.
Viaggiare apre la mente alla tolleranza. Ma non con un viaggio qualsiasi, ma il viaggio di chi parte con la speranza di una vita migliore, dal Mali, dalla Siria, dal Senegal, dalle terre malate di guerra, di fame, di sottomissione delle donne, di persecuzione religiosa, di discriminazione. Non facile entrare in questi temi, documentare i fenomeni, sintonizzarsi con i sentimenti.
La legge dell’ospitalità viene prima e resta sempre; le leggi sull’ospitalità regolano e ottimizzano l’ospitalità, a seconda delle culture e delle epoche storiche. In sostanza questi sono stati i binari sui quali i ragazzi e le ragazze delle IV hanno intrapreso a viaggiare.
Anche solo a scorrere i nomi delle persone, delle associazioni, degli Enti che sono saliti fino alla nostra Casa Alpina per incontrare i giovani ospiti si coglie lo spessore dell’esperienza, che alla fine è stata valutata di alto livello sia come momento di studio sia come incontro amichevole. Rita Camera Assistente Sociale già alla Prefettura di Alessandria, l’Associazione Piam di Asti, l’Associazione Calambache di Alessandria, tre giovani che il viaggio lo hanno fatto davvero, Francesca Brancato, Ahmed Osman, fra Beppe Giunti e poi il film e le diapo.

seconda foto
Alla fine di tutto, come sempre nella nostra proposta, Ivan Andreis, il mitico regista di teatro che con i ragazzi ha costruito e messo in scena un performance, dal titolo, precisamente, Viaggiare apre la mente alla tolleranza. Anche qualche amico che abita nella Valle di Champorcher è venuto a gustare questa bella, ma proprio bella, rappresentazione, nata dai sentimenti, dalla giovinezza, dalle capacità dei ragazzi.
Come sempre l’ospitalità, che poi vuol dire cucina, sorrisi, disponibilità alle richieste, è stata apprezzata da tutti, grazie all’esperienza e alla classe di Francesca e Manuela.
Alla prossima, raga, alla prossima!